Videosorveglianza: Il deep learning nei sistemi antintrusione

Un nuovo sistema per prevedere i crimini passa attraverso l'intelligenza artificiale

Nell’ultimo periodo tante parole sono state spese attorno al tema della Deep Learning, tuttavia ancor oggi molti di noi non comprendono il suo significato e la sua importanza.

Le minacce a cui la popolazione è quotidianamente sottoposta sono sempre più sofisticate, riuscendo talvolta a sfuggire anche ai tradizionali metodi di intercettazione utilizzati in campo della sicurezza.

Si rende così necessario, adottare misure sempre più precise che sono in grado, di prevedere ed intercettare immediatamente i nuovi possibili attacchi, sempre più mirati e altamente pericolosi.

Ma vediamo cosa si intende per deep learning ovvero Intelligenza Artificiale:

La traduzione letterale, di matrice anglosassone, è apprendimento approfondito. Ed è proprio questo il centro del suo significato, perchè il deep learning, non fa altro che creare modelli di apprendimento su diversi livelli.

Immaginiamo di esprimere, una nuova nozione. La apprendiamo e subito dopo ne esponiamo un’altra. Il nostro cervello raccoglie l’input della prima e la elabora insieme alla seconda, trasformandola e astraendola sempre di più. Scientificamente, l’azione del deep learning  non è altro che l’apprendimento di dati che sono appresi grazie all’utilizzo di algoritmi di calcolo statistico.

Questi algoritmi hanno uno scopo: comprendere il funzionamento del cervello umano e come riesca ad interpretare le immagini e il linguaggio. L’apprendimento così realizzato ha la forma di una piramide: i concetti più alti sono appresi a partire dai livelli più bassi.

 

Programmi di intelligenza artificiale applicati alla videosorveglianza permetteranno perciò di contrastare le attività criminali identificando il reato prima che si verifichi favorendo un miglioramento della sicurezza nei luoghi pubblici, come strade urbane, stazioni ferroviarie, stazioni metro etc.

Le telecamere utilizzate per la deep learning rappresenteranno gli occhi del sistema mentre gli NVR saranno i cervelli. Si inizierà a lavorare in tandem generando una elevata intelligenza video sul fronte del monitoraggio.

Si cercherà di identificare gli atti criminali monitorando le persone in tempo reale, alla ricerca di microespressioni, minuscoli spasmi o manierismi che possono smentire le intenzioni nefaste di un soggetto.

Tali segni così piccoli possono eludere un investigatore esperto, ma non l’occhio della intelligenza artificiale che non si distrae mai.

Certamente solleveremo lo spettro del Grande Fratello che monitora ogni mossa, ma ci induce altresì alla lodevole speranza che il suo uso possa migliorare la sicurezza, l’efficienza e salvare qualche vita umana.

Non è possibile non chiedersi, ad esempio, cosa sarebbe successo, se tale tecnologia fosse stata disponibile e utilizzata negli ultimi e recenti attentati.

Una telecamera avrebbe potuto rilevare microespressioni rilevando intenzioni dei terroristi e/o malviventi e allertato il sistema di sicurezza? Da oggi con la nuova tecnologia potremo scoprirlo.

Lo staff di GSA Sistemi di Sicurezza è pronto per questa nuova ed entusiasmante avventura.

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